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Il 10 maggio 2006 l’ex comunista Napolitano diventa capo dello Stato Attualità 

Il 10 maggio 2006 l’ex comunista Napolitano diventa capo dello Stato

Accadde oggi: il 10 maggio 2006, 15 anni fa, salì al Quirinale Giorgio Napolitano, ex senatore del PCI, ex Presidente della Camera ed ex Ministro degli Interni. Napolitano è stato l’unico presidente ad essere rieletto per un secondo mandato dopo la fine del settennato nel 2013, ma nel gennaio 2015 diede le dimissoni per motivi di età avanzata, interrompendo una presidenza durata quasi 9 anni. E’ stato il presidente della Repubblica più anziano al momento della sua elezione (è nato a Napoli il 29 giugno 1925, quindi al momento aveva quasi 81 anni), uscendo di scena ad ormai 90 anni, che lo hanno portato ad essere il più anziano capo dello stato d’Europa ed il terzo più anziano del mondo, preceduto solamente dal Presidente della Repubblica dello Zimbabwe Robert Gabriel Mugabee da Re Abd Allah dell’Arabia Saudita.

In precedenza era stato presidente della Camera nell’XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell’Interno nel governo Prodi I, nonché deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996, europarlamentaredal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004, e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica.

È stato l’unico Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano.

Come Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha conferito l’incarico a cinque presidenti del Consiglio dei Ministri: Romano Prodi (2006-2008), Silvio Berlusconi (2008-2011), Mario Monti (2011-2013), Enrico Letta (2013-2014) e Matteo Renzi (2014-in carica); cinque giudici della Corte costituzionale (Paolo Grossi nel 2009, Marta Cartabia nel 2011, Giuliano Amato nel 2013, Daria de Pretis nel 2014 e Nicolò Zanon nel 2014); cinque senatori a vita (Mario Monti il 9 novembre 2011, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado il 30 agosto 2013).

In quanto presidente emerito della Repubblica, è senatore di diritto e a vita.

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